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Andrea Martella (Pd): “Zaia tace su Brugnaro e sullo sfacelo di Venezia, il 29 luglio il centrosinistra in piazza”

Aggiornamento: 26 lug

L'intervista del segretario regionale del PD a Repubblica




L'intervista di Gianpaolo Visetti al segretario regionale del Partito democratico veneto, Andrea Martella, pubblicata da Repubblica il 24 luglio. Di seguito il testo:


Senatore Andrea Martella, segretario Pd del Veneto, considera chiusa l’era Brugnaro a Venezia?

«Il quadro che emerge dall’inchiesta della procura di Venezia è inquietante e disgustoso, ma il ciclo politico di Brugnaro era già finito. Lui e la sua maggioranza hanno fallito le sfide cruciali: dalla gestione del turismo alla residenzialità, dalla sicurezza a Mestre al rifinanziamento della legge speciale per la salvaguardia della città».


Condivide la richiesta di dimissioni?

«I reati contestati all’intero vertice del Comune, scelto dal sindaco, sono gravi in termini assoluti. Venezia non può accettare consapevolmente un profilo internazionale da basso impero: il passo indietro di Brugnaro, dopo la sua rinuncia a spiegare tempestivamente alla città cosa sta succedendo, è necessario e deve essere rapido».


Il terremoto giudiziario a Venezia apre una fase nuova anche per la successione a Zaia in Veneto?

«L’intera regione ha bisogno di una svolta. Il trentennio del dopo-Galan, all’insegna di Luca Zaia, ha trasformato in inerzia lo strapotere, frantumando la stessa destra passata dalla trazione leghista al centralismo di FdI. Zaia non naufraga per l’impossibilità del suo quarto mandato, ma per il crollo della sanità e dell’attrattività per le imprese. Venezia e il Veneto sono oggi politicamente contendibili».


Perché anche il centrosinistra ha finto di credere al blind trust annunciato da Brugnaro?

«Non è così. Brugnaro ha mentito alla città e da subito abbiamo denunciato l’inganno in consiglio comunale e in parlamento. Alla concezione padronale e aziendalistica del potere, abbiamo sempre opposto una visione partecipativa e democratica, ogni giorno più difficile da affermare».


Come giudica le prese di distanza da Brugnaro dei partiti che lo hanno sempre sostenuto?

«Capisco l’imbarazzo del centrodestra, ma la fuga è opportunistica e tardiva. Da parte loro non ho mai sentito una parola contro l’evidente conflitto d’interessi di sindaco e vertici comunali. Mi chiedo anche quali siano le ragioni del silenzio assordante del presidente Zaia sullo sfacelo nel capoluogo della regione che governa».


Come può Venezia risalire la china del proprio prestigio perduto?

«Con un governo trasparente e all’altezza delle sfide sociali, ambientali ed economiche. Dopo quasi dieci anni Venezia ha semplicemente bisogno di ricominciare a vivere».


Come arriva il centrosinistra a quello che lei definisce “bisogno di una rottura netta”?

«Siamo al lavoro con cittadini e comitati civici per definire una proposta unitaria dell’intero centrosinistra, allargato e plurale. Presenteremo presto un progetto di rigenerazione democratica per Venezia e per il Veneto, che l’anno prossimo potrebbero tornare alle urne lo stesso giorno. Lunedì 29 luglio tutto il centrosinistra invita i cittadini a una grande manifestazione a San Leonardo, per denunciare i fatti gravissimi che impongono una svolta nell’amministrazione di Venezia: passando dalle dimissioni del sindaco e dal ritorno alle urne».





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