Il governo toglie finanziamenti agli enti che hanno fatto le fusioni
Domani, mercoledì 10 luglio alle 14.30, il Partito Democratico chiama a raccolta per un sit-in di fronte a Montecitorio i sindaci e gli amministratori dei nuovi comuni costituiti in questi anni a seguito di fusione. Come denunciato da mesi con emendamenti e ordini del giorno sempre bocciati dalla maggioranza, il budget di 46 milioni stanziato dai governi Pd nella scorsa legislatura per finanziare gli incentivi alle fusioni dei comuni non è più sufficiente a garantire il contributo straordinario. Di conseguenza, ogni comune si vede decurtato il contributo a cui aveva diritto, in percentuali che arrivano fino al 60 per cento. «Togliere risorse importanti a centinaia di comuni a metà anno – con bilanci già approvati da mesi e alla vigilia, a fine luglio, della dichiarazione sulla sussistenza degli equilibri di bilancio negli enti locali) – è una grave e illogica ingiustizia», afferma il segretario regionale del PD, Alessandro Bisato, «e costringerà questi comuni a pesanti tagli ai servizi. Il Partito Democratico è convinto che le fusioni siano un pezzo importante del complessivo riordino istituzionale di cui il Paese ha bisogno. Per assicurare a ciascun Comune il contributo straordinario spettante, mancano in tutto 35 milioni di euro. «Un governo che sta varando una manovra correttiva da 7,6 miliardi di euro e non riesce a trovare 35 milioni per rispettare gli impegni presi è un governo ridicolo e inaffidabile», sottolinea Bisato. In Veneto i comuni interessati sono: Nuovo Comune contributo 2019 già decurtato dal governo Fusione di Quero Vas (BL) euro 417.241,70 Fusione di Longarone (BL) euro 858.962,85 Fusione Alpago (BL) euro 790.661,95 Fusione Val di Zoldo (BL) euro 467.025,41 Fusione di Borgo Val Belluna (BL) euro 845.406,91 Fusione Valbrenta (VI) euro 413.180,71 Fusione di Barbarano Mossano (VI) euro 335.715,42 Fusione di Val Liona (VI) euro 282.562,92 Fusione Pieve del Grappa (TV) euro 380.085,78 Fusione di Borgo Veneto (PD) euro 422.401,66