La vice segretaria del Pd veneto, Lotto: «L’opera di Gellner a Borca è un asset architettonico sociale ed economico per il futuro. La Regione ascolti i sindaci»
Il dibattito sull’eventualità di utilizzare l’ex colonia Eni di Borca di Cadore come villaggio olimpico interroga sul futuro del territorio e sul lascito del più importante evento globale che coinvolge l’Italia in questo decennio. L’orientamento della Regione Veneto e del suo presidente restano per l’installazione di container in località Campo, a Cortina d’Ampezzo. Dovrebbe essere un allestimento temporaneo poi smantellato completamente al termine della manifestazione, e proprio per questo sbandierato come una soluzione sostenibile ed ecologica.
Tuttavia, sottolinea la vice segretaria del Partito democratico del Veneto, Monica Lotto, «stiamo perdendo un’opportunità formidabile di riqualificazione architettonica, di coesione e partecipazione delle comunità locali e di lasciare un’opera in grado di diventare un polo di attrazione turistica, economica e sociale, in poche parole un asset per i decenni futuri».
«Cosa resterà dopo il mese di gare? Soprattutto, quale attenzione ci sarà da marzo 2026 quando le telecamere si spegneranno e i giornalisti di tutto il mondo torneranno nelle rispettive sedi?», prosegue la vice segretaria. «Propagandare Olimpiadi sostenibili facendo e poi disfacendo un campo provvisorio di container, senza alcuna riguardo all’estetica del villaggio olimpico né alle sue possibili funzionalità successive è indice di miopia più che di pragmatismo. È noto che le bellezze naturalistiche delle Dolomiti, abbinate all’armonia e alla tipicità architettonica costituiscano fattori di richiamo formidabili».
«L’ex villaggio Eni è a cinque minuti di strada da Cortina, fu pensato e costruito dall’architetto Gellner e ci mise mano anche l’architetto Scarpa con criteri estetici, funzionali e sociali tutt’oggi difficilmente raggiungibili», ricorda Lotto. Sarebbe logico e ragionevole valorizzare questa patrimonio, evitando di costruire un’orrenda distesa di container alle porte di Cortina. Il recupero del villaggio Eni di Borca di Cadore offrirebbe inoltre la possibilità di coinvolgere altre comunità locali nella manifestazione, di farle sentire protagoniste di un progetto di marketing territoriale, questo sono le Olimpiadi, capace di fare leva sulle specificità che tutto il territorio, non solo Cortina, può mettere a disposizione. Giustamente gli amministratori locali chiedono di riconsiderare la scelta della Regione e del Cio. Crediamo sarebbe saggio ascoltarli e cogliere inoltre l’occasione di riqualificare il villaggio Eni come viene richiesto da più parti da molto tempo».
Il Partito democratico ha presentato un'interrogazione al ministro dello Sport per salvaguardare il villaggio ex Eni di Borca di Cadore.