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Riparto del fondo sanitario: i veneti possono attendere

Fracasso: “La Corte dei Conti striglia la Regione per la programmazione sociosanitaria. Troppi ritardi per determinare il riparto del fondo”

Sinigaglia: “In Quinta commissione stiamo ancora aspettando il riparto del Fondo sanitario. Speriamo che non ce lo porti Babbo Natale a dicembre”

“Come avevamo preventivato, la Corte dei Conti ha strigliato la Regione sulla programmazione sanitaria, stigmatizzando i ritardi da parte della Quinta commissione nel riparto del Fondo sanitario, licenziato soltanto a fine novembre 2016. È bene ricordare che è stato portato in Commissione grazie all’insistenza del gruppo del Partito democratico, altrimenti i tempi sarebbero slittati ulteriormente. Con questo rilievo della magistratura contabile, speriamo che non ci venga più raccontata la favola che per il riparto è sufficiente l’approvazione della Giunta”. Ad affermarlo è il capogruppo dem in Consiglio regionale Stefano Fracasso, commentando il giudizio di parificazione sul rendiconto generale presentato il 12 luglio. “Anche nel 2017 purtroppo dovremo fare i conti con gli stessi problemi, visto che non risulta alcuna iniziativa da parte del presidente Boron ad affrontare il tema, così comealtri ritardi si stanno accumulando sull’intera programmazione sociosanitaria”. “Nel complesso la relazione della Corte di quest’anno registra i miglioramenti sulla tenuta dei conti del bilancio regionale – conclude Fracasso – sebbene, come già rilevato lo scorso anno, sottolinei come ci sia ancora molto da fare per quanto riguarda il capitolo dello stato patrimoniale, in particolare per la valorizzazione delle partecipazioni regionali e la ricognizione del patrimonio mobiliare”. “Il monito della Corte dei Conti sulla programmazione sociosanitaria probabilmente rimarrà inascoltato”, afferma Claudio Sinigaglia stigmatizzando i tempi della giunta. “Anche quest’anno il riparto del Fondo arriverà chissà quando. Forse lo porterà Babbo Natale…”. “Ci è stato presentato in Quinta commissione a marzo, largamente incompleto, tanto che l’avevamo definito un ‘non riparto’, poiché non diceva niente sulle risorse destinate alle singole Ulss, al di là dei generici otto miliardi per le funzioni di assistenza sociosanitaria, né la spesa per far funzionare l’Azienda Zero. Avevamo perciò chiesto all’assessore Coletto della documentazione aggiuntiva. Siamo a metà luglio, ma ancora non abbiamo visto niente. Non vorremmo assistere al film dello scorso anno, quando il riparto fu licenziato soltanto a fine novembre, anzi liquidato visto che la discussione durò appena mezz’ora. Il ‘giochino’ che per approvare le delibere di programmazione sociosanitaria basta il parere della Giunta non funziona più, l’ha detto a suo tempo l’Ufficio legislativo del Consiglio, dandoci ragione, e oggi l’ha ribadito la magistratura contabile. I consiglieri, anche quelli di minoranza, hanno diritto di poter svolgere il proprio lavoro!”.

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