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Regionali, Martella: «Non si gioca con la data delle elezioni»



«Da mesi il centrodestra veneto è impegnato solo a discutere di se stesso: non una parola sui problemi dei cittadini, nessuna risposta alle emergenze della sanità, del caro vita, della fuga di giovani, delle imprese in crisi. Solo un’estenuante battaglia di potere su chi deve raccogliere l’eredità di Zaia. Oggi si torna a parlare della possibilità indecente di prorogare di 6-7 mesi il consiglio regionale, rinviare le elezioni, prolungare oltre la scadenza naturale un mandato che per legge dura cinque anni. Ma chi credono di essere? Il Veneto non è proprietà privata di nessuno e  non si può piegare la democrazia a convenienze di parte».


Lo dichiara il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico del Veneto, commentando le nuove indiscrezioni su un possibile slittamento delle elezioni regionali, che per legge devono svolgersi nell’autunno 2025.


«Nel 2020, in piena emergenza Covid, le elezioni furono rinviate dalla primavera all’autunno per una ragione chiara: garantire la sicurezza dei cittadini. Oggi, invece, non c’è alcuna emergenza, nessuna giustificazione se non l’arroganza di chi si sente padrone del Veneto e tiene in ostaggio le regole democratiche. Il mandato della giunta scade dopo cinque anni. Punto. La legge vale per tutti, o per loro non vale? Lo voglio dire con molta chiarezza - conclude Martella -: il Veneto non può essere ostaggio di giochi di palazzo. I cittadini meritano rispetto e il rispetto inizia dalle regole: si vota quando la legge lo prevede».

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