Chiusa la Festa regionale. Tredici giorni in uno spazio aperto per dare un contributo al Veneto e al Paese
Il vice segretario nazionale del Pd, Andrea Orlando, ha concluso domenica sera i lavori della Festa regionale de L’Unità di Quinzano (Verona). Accanto a Orlando hanno discusso di tutti i temi affrontati durante i tredici giorni della Festa il segretario regionale Alessandro Bisato e il segretario provinciale del Partito democratico, Maurizio Facincani. I tre esponenti hanno sintetizzato gli aspetti del dibattito in corso sul futuro del Partito e sulle responsabilità delle forze politiche per portare l’Italia e il Veneto fuori dalla crisi e dal populismo.
«Rispetto a qualche mese addietro», nota Bisato, «rileviamo un clima di maggiore distensione all’interno del Partito. Un clima unitario che abbiamo percepito concretamente a Quinzano. Alla realizzazione della Festa hanno partecipato oltre centoventi volontari di tutte le aree del Partito e c’è stato ampio spazio per gli esponenti locali, regionali e nazionali. La Festa così come è stata organizzata è uno spazio aperto al confronto e fa solo del bene a tutti noi».
A Quinzano hanno discusso e interloquito con i militanti i parlamentari veneti, i consiglieri regionali, i rappresentanti in Consiglio comunale ed esponenti nazionali, tra cui Maurizio Martina e Andrea Orlando.
«Abbiamo fatto il meglio che potevamo», afferma il segretario provinciale di Verona, Maurizio Facincani. «C’è stata una bella risposta da parte delle persone con tantissime presenze ai dibattiti. Abbiamo dato l’opportunità di ascoltare e discutere cosa fa il Partito democratico, senza mediazioni interessate di chi vuole solo mostrare le divisioni interne e non i contenuti politici e programmatici che ci uniscono. La Festa segna inoltre due punti positivi a mio avviso: ci siamo presentati con le nostre idee e i nostri programmi, senza soffermarci sugli avversari. È fondamentale, perché perfino i nostri stessi iscritti faticano oggi a conoscere attraverso i media le nostre posizioni; in secondo luogo abbiamo avviato da Verona un primo confronto politico nel centrosinistra sulle regionali del 2020».
Soddisfatto della maratona di tredici giorni anche il deputato veronese Diego Zardini, uno degli animatori e volontari della Festa: «Rispetto agli anni scorsi la partecipazione è aumentata, grazie anche all’evento di Festa regionale. La formula di combinare la convivialità della nostra ristorazione con l’intrattenimento musicale e gli appuntamenti di carattere culturale e politico rimane molto apprezzata. Ci auguriamo di aver dato un contributo alla definizione del Veneto 2020».
A Verona si è discusso anche del nuovo corso del Pd. «C’è un lavoro in atto per rivedere alcune regole e allo stesso tempo la segreteria nazionale ha cominciato a coinvolgere le federazioni regionali e la base del partito nell’attività politica», ricorda Bisato. «È stata avviata la conferenza delle Donne Democratiche, si sta lavorando alla costituente delle idee a cui parteciperanno milioni di persone tra iscritti, militanti e simpatizzanti e servirà a costruire una nostra idea di società e di Paese e infine c’è un’attività di opposizione alle politiche dell’attuale governo che non si limita alle aule parlamentari ma è diffuso nelle città e nei territori».