«Il governo promuova la gestione attiva dei profughi, aumentando i poteri agli amministratori locali e creando le condizioni perché gli immigrati possano essere impiegati in lavori a favore delle comunità che li ospitano». Dopo l’annuncio della rimozione del prefetto di Treviso per l’incredibile scelta di alloggiare 101 profughi in due palazzine a Quinto di Treviso dove risiedono una decina di famiglie, il segretario regionale del Pd veneto, Roger De Menech, plaude all’iniziativa del governo e rilancia il tema: «Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro Alfano sono intervenuti tempestivamente e li ringrazio per questo». Nel frattempo, l’intesa raggiunta a Bruxelles dai ventotto Paesi dell’Unione sulla distribuzione dei richiedenti asilo, allenta un po’ la pressione sull’Italia e di conseguenza, sul Veneto. Al momento l’accordo prevede di redistribuire 35 mila profughi, cifra che dovrebbe salire a 60 mila entro la fine del 2015. «E’ un passo avanti importante, commenta De Menech, «frutto della capacità negoziale del nostro governo. Adesso», prosegue il segretario, «è necessario dotarsi di un’organizzazione rigida in grado di offrire soluzioni durature nei territori. Io sono per un’accoglienza diffusa in tutti i Comuni, utilizzando soprattutto le strutture del demanio al momento libere, come le caserme. In secondo luogo, l’esperienza del prefetto di Treviso conferma la necessità di responsabilizzare e dare maggiori poteri agli amministratori. Nessuno meglio di loro conosce le situazioni locali, i punti deboli delle nostre città e le risorse su cui fare leva. I prefetti farebbero bene a tenere in maggiore considerazione il punto di vista dei sindaci. Infine, è indispensabile trovare il modo di coinvolgere i richiedenti asilo in attività a favore delle comunità che li ospitano. Penso a lavori socialmente utili che diano dignità ai profughi e possano diventare un momento di incontro con i cittadini».
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