Centinaia di persone al flash mob organizzato da Legambiente a Maserada
«Quanto le questioni dell’ambiente e della messa in sicurezza del Piave siano sentite da cittadini, associazioni ambientaliste e amministrazioni comunali ‘rivierasche’ lo dimostra oggi la grande partecipazione al flashmob promosso da Legambiente a Candelù di Maserada per la tutela e la valorizzazione del fiume, dei suoi boschi e del reticolo idrico ad esso collegato. Per quanto complessi siano questi temi, proprio per i noti interessi economici, ambientali e di sicurezza pubblica, il Partito democratico del Veneto ritiene possibile individuare una soluzione nuova. Va ricercata una soluzione che non metta certo in contrapposizione le comunità dei territori bagnati dal fiume, ma al contrario promuova più interventi di valore ecosistemico lungo tutto il suo corso per ottenere presto una scelta sostenibile e condivisa per la salute del fiume più importante del Veneto. Specie per quanto riguarda l’area delle Grave di Ciano. Il Piave, vale la pena ricordarlo, è oggetto da oltre cinquant’anni di enormi prelievi di ghiaia e di acqua e sconta più di altri fiumi gli effetti del cambiamento climatico. Lo vediamo proprio in queste settimane di forte e inconsueta siccità invernale. Non considerare quindi, nello stesso tempo e insieme, gli aspetti economici, ecosistemici e infrastrutturali della messa in sicurezza del Piave, dalla sorgente fino alla foce, è sbagliato, non risolutivo e anticostituzionale». Lo dichiara Matteo Favero, responsabile regionale del Forum ambiente e infrastrutture del Pd Veneto che ha preso parte oggi alla manifestazione per la tutela del fiume Piave a Maserada.