Il Ministero della Salute e l’istituto superiore di Sanità non sono mai stati interpellati dalla Regione Veneto che ha deciso in solitudine un trattamento invasivo e probabilmente inutile
“Il Ministero della Salute e l’Istituto superiore di Sanità non sono mai stati formalmente interessati dalla regione Veneto circa l’utilizzo” della plasmaferesi terapeutica. La risposta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al question time di oggi a un’interrogazione dei parlamentari veneti (prima firmataria Alessia Rotta) sulle attività della Regione in merito alla contaminazione da Pfas, è un atto d’accusa. La Regione Veneto ha infatti deciso di sottoporre migliaia di cittadini nelle zone contaminate da Pfas a una terapia, la plasmaferesi che consiste nella separazione della componente liquida del sangue da quella cellulare. Lo ha fatto senza consultare il ministero né la comunità scientifica.
Un’azione unilaterale grave soprattutto perché, come ricorda Lorenzin, “non esistono evidenze scientifiche, né raccomandazioni specifiche in ordine alla possibilità di rimuovere i Pfas e i Pfoa attraverso l’uso della plasmaferesi. Anzi, le più recenti linee guida in materia non includono detti contaminanti tra gli agenti inquinanti che possono essere rimossi con tale tecnica; il ricorso alla plasmaferesi è infatti altamente sconsigliato proprio in quelle situazioni, particolari e rare – ed è questo il caso dell’inquinamento da Pfas e Pfoa presente nella sola regione del Veneto – in cui si registra una specifica tipologia di inquinamento ambientale”. Proprio in base a queste considerazioni, continua Lorenzin, “e in considerazione che la plasmaferesi è una terapia fortemente invasiva, la Regione Veneto, prima di sottoporre le persone a tale trattamento, avrebbe dovuto procedere ad una preventiva sperimentazione in particolare nei confronti dei bambini e degli adolescenti, maggiormente esposti a possibili conseguenze dannose per la salute”. «Siamo di fronte a un fatto gravissimo», sottolineano Alessia Rotta, Giulia Narduolo e Diego Zardini. «La Regione sta giocando con la salute dei cittadini. Invece di raccogliere tutte le risorse scientifiche a disposizione, ha deciso di intraprendere una via solitaria priva di ogni ragione. La risposta del Ministro purtroppo fa chiarezza, ma abbiamo chiesto a Beatrice Lorenzin di impegnare il ministero a raccordarsi con la Regione Veneto per individuare ogni soluzione e ogni iniziativa per tutelare la salute dei cittadini». Come parlamentari veneti del Partito Democratico «abbiamo chiesto chiarimenti alla ministra Lorenzin in merito alla decisione della Regione Veneto di mettere a disposizione dei cittadini con alte concentrazioni di Pfas nel sangue il trattamento della plasmaferesi. Come emerso anche dalla risposta delle ministra, si tratta di una terapia che non ha un protocollo scientifico adeguato e che risulta molto invasiva soprattutto se praticata su adolescenti e ragazzi. Abbiamo espresso alla ministra tutta la nostra preoccupazione per la salute dei cittadini delle zone contaminate da Pfas e chiesto con forza un intervento del ministero e dell’Iss al fine di dare risposte davvero efficaci alle loro legittime istanze».