«La parità di genere è stata uno dei tratti distintivi della segreteria Renzi. Il tema è stato fortemente sentito dal segretario nazionale del Pd e ha influenzato anche la composizione e l’azione di governo». Lo ricorda l’esponente veneto del Partito democratico, Roger De Menech, leggendo il documento congressuale elaborato dal coordinamento delle Donne Democratiche del Veneto dell’Emilia Romagna e del Friuli Venezia Giulia. «Il principio della parità di genere è stato rispettato all’interno della segreteria nazionale e nella composizione del governo Renzi. Per la prima volta nella storia d’Italia un governo ha avuto lo stesso numero di uomini e donne nominati ministro. Renzi tuttavia non si è limitato a garantire una parità formale. Nella lunga azione riformatrice il governo ha varato alcuni provvedimenti per garantire l’equilibrio di genere nei consigli regionali. Anche la riforma costituzionale, modificando l’articolo 55, avrebbe stabilito la parità di genere per la composizione di Camera e Senato», ricorda De Menech. Nella mia personale esperienza da segretario regionale, poi, ho sempre coinvolto le donne democratiche inserendole negli organi di partito (come ho fatto anche con i giovani democratici». «L’inclusione delle donne e la loro piena partecipazione alla vita politica, economica e sociale aiuterà l’Italia a recuperare forza e competitività», afferma l’esponente democratico. «Secondo una stima del Fondo Monetario Internazionale, la perdita economica dovuta alla disparità di genere è stimata in Italia intorno al 15% del Prodotto Interno Lordo».
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