Nel 2017 saranno più di 50mila i posti a disposizione per i volontari di servizio civile. Forse il traguardo più alto di sempre. L’investimento crescente in questa misura di cittadinanza attiva per i giovani è la risposta più concreta alla proposta di rendere il servizio civile obbligatorio. “Le intenzioni di Governo e Parlamento”, ricorda la deputata del Pd Giulia Narduolo, “sono sempre state chiare: con l’avvio del Servizio Civile Universale, puntiamo ad arrivare nel giro di tre anni a quota 100mila volontari, aumentando di anno in anno gli stanziamenti del Fondo nazionale per il servizio civile e, di conseguenza, il numero di posti messi a bando”. Questa settimana è stato emanato dal Dipartimento per la Gioventù e il Servizio Civile Nazionale il bando ordinario per la selezione di 47.529 volontari di servizio civile nazionale (in tutto 4.794 progetti in Italia e all’estero). Sicuramente uno dei bandi col maggior numero di posti a disposizione da quando il servizio civile è diventato volontario, ovvero dal 2001. I giovani dai 18 ai 28 anni potranno presentare domanda entro il prossimo 26 giugno per un solo progetto, perciò la scelta dovrà essere fatta in modo oculato. Le selezioni dovranno poi svolgersi tra l’estate e l’inizio dell’autunno e probabilmente – burocrazia permettendo – i volontari potranno iniziare il loro anno di servizio già prima di Natale. Ai volontari del bando ordinario 2017, si aggiungono i 1.298 giovani del bando straordinario per le Regioni terremotate, i 960 del bando ordinario per i ciechi ed i grandi invalidi, i 1.000 che verranno selezionati per il bando finanziato dal Ministero dell’Agricoltura (sono uscite ieri le graduatorie dei progetti approvati) ed ulteriori 1.000 in fase di selezione per il bando finanziato dal Ministero dei Beni Culturali. In totale 51.787 volontari, forse il traguardo più alto di sempre. “Da qui non si torna indietro”, aggiunge Narduolo. “L’obiettivo per il 2018 sarà ripartire da 50mila volontari e provare ad alzare l’asticella, per puntare a raddoppiare il numero per il 2020. Per fare ciò serviranno 550 milioni, una cifra ragguardevole ma non impossibile da raggiungere, se tutti lavoreranno uniti”. Negli ultimi giorni ha tenuto banco nell’opinione pubblica il dibattito sull’opportunità di ripristinare l’obbligatorietà del servizio civile, acceso da alcune dichiarazioni della Ministra della Difesa Roberta Pinotti. “Ho letto numerose prese di posizione a riguardo”, afferma la deputata veneta “e ho trovato alcuni punti di vista molto interessanti (cito ad esempio l’Amaca di Michele Serra del 16 maggio scorso). Personalmente ho diverse riserve sull’idea di rendere obbligatoria un’esperienza che da più di 15 anni ormai si è configurata come una scelta volontaria e ponderata da parte di ragazze e ragazzi che intendono mettersi al servizio della comunità e credo che il suo punto di forza sia proprio nella spinta ideale di decidere di dedicare un anno della propria vita agli altri, imparando e crescendo con gli altri, sia coetanei sia adulti. A mio avviso, continuando ad investire in questo strumento primario di cittadinanza attiva si stimola questa presa di coscienza del significato profondo del servizio civile, che ora si appresta a diventare universale, ovvero a dare la possibilità a tutti coloro che vogliono (ogni anno sono appunto circa 100mila) di poterlo svolgere”. “Ritengo quindi che la risposta più concreta alla proposta di ritorno all’obbligatorietà”, conclude Narduolo, “sia proprio l’universalità del servizio civile. Continueremo a lavorare per questo e anche per rendere questa esperienza un patrimonio di valori a servizio di tutta Europa, proseguendo sulla strada del servizio civile europeo”.
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