Pigozzo e Zottis: “Importante non replicare vecchi carrozzoni e buttare a mare le competenze di Thetis”
“Se c’è una strada per salvare Thetis va percorsa senza indugi. Valutiamo positivamente l’apertura del commissario straordinario del Consorzio Venezia Nuova Fiengo al termine del vertice con il Provveditore alle opere pubbliche Linetti: si parla di un piano di ricerca sulla laguna legato al Mose, adesso chiediamo che si vada avanti velocemente”. Ad affermarlo sono i consiglieri del Partito Democratico Bruno Pigozzo e Francesca Zottis, commentando l’incontro di ieri a Palazzo Dieci Savi: “Come veneziani abbiamo particolarmente a cuore i problemi della laguna, oltre a quelli occupazionali di Thetis”. Martedì 25 è in programna il tavolo di crisi regionale, in ballo ci sono 45 posti di lavoro, per un’azienda che rappresenta un’eccellenza nel campo dell’ingegneria ambientale. Ma in ballo c’è soprattutto il futuro gestionale dell’intero sistema di protezione del Mose. “Come abbiamo già chiesto lo scorso marzo in sede di audizione in Seconda commissione allo stesso Linetti, – continuano i due consiglieri – riteniamo altresì indispensabile definire in tempi rapidi chi sarà il soggetto che dovrà gestire la funzionalità dell’intero sistema Mose, senza aspettare la conclusione dei lavori prevista per fine 2018 ed i successivi test di verifica prima della consegna definitiva. A nostro avviso serve un soggetto gestore istituzionale che veda coinvolti lo Stato, la Città metropolitana di Venezia e la Regione Veneto. Tocca a loro essere garanti dell’interesse pubblico, della piena trasparenza degli affidamenti, del corretto andamento delle operazioni di funzionamento, manutenzione e monitoraggio di questa complessa infrastruttura. E una soluzione del genere non può prescindere dal personale Thetis e dalle competenze specifiche nel campo dello sviluppo sostenibile e dell’ingegneria ambientale maturate in questi anni, operando nella laguna di Venezia. Il nostro è un messaggio chiaro diretto a tutte le istituzioni, in particolare a Delrio, Zaia e Brugnaro, prima che in laguna gli avvoltoi si sostituiscano ai gabbiani. Non possiamo permetterci altri carrozzoni e nemmeno sprecare preziose professionalità”.