La valanga di critiche e la montante rabbia dei genitori ha sortito l’effetto sperato. Il presidente della Regione si arrende e fa dietrofront sulla possibilità di aprire le scuole con 15 giorni di ritardo, a fine settembre. L’iniziativa avrebbe forse favorito qualche albergatore della costa veneta, certamente avrebbe penalizzato decine di migliaia di famiglie. Per questo dopo le proteste in meno di 24 ore, Zaia è tornato sui suoi passi. L’anno scolastico partirà il 13 settembre 2021 e si concluderà l’8 giugno 2022.
Il passo indietro sul rinvio «è una buona notizia, ci permettiamo però di suggerire al presidente Zaia una maggiore cautela quando fa annunci estemporanei a reti unificate, perché crea comprensibili difficoltà alle famiglie anche se dichiara di non aver letto di alcuna protesta, probabilmente unico in tutto il Veneto. In tre giorni la data di inizio per le superiori, di fatto, è cambiata tre volte» affermano i consiglieri regionali del Pd Giacomo Possamai, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis.