Rivolta del Partito Democratico dopo la bozza di bilancio presentata da Zaia e dalla sua maggioranza
“挨拶 Zaia”. Tanti saluti Zaia. Con questo cartello in giapponese i consiglieri del Partito Democratico hanno contestato oggi in aula l’avvio della sessione di bilancio in assenza del presidente del Veneto in missione a Tokyo. “Troviamo gravissimo l’atteggiamento della maggioranza, irrispettoso del ruolo dei consiglieri – afferma a nome del gruppo consiliare il presidente Stefano Fracasso – Tutti hanno diritto di avere un confronto col presidente della Giunta sia sul tema del bilancio che sugli interventi da effettuare per i danni provocati dal maltempo, visto che è anche commissario per l’emergenza. Dopo aver inviato ben due lettere al presidente del Consiglio Ciambetti, oggi in Conferenza di capigruppo non c’è stata alcuna apertura, in modo assolutamente incomprensibile. Un bilancio dove, ricordo, non è stato stanziato un solo euro per la montagna, come se il 29 ottobre non fosse accaduto niente. Salvo poi chiedere aiuto a Roma e all’Europa da un lato e affidarsi al buon cuore e al senso di solidarietà dei veneti dall’altro”. Sul tema è intervenuto anche il segretario regionale del PD, Alessandro Bisato: «Invito ogni veneto a osservare come la Regione sta trattando la montagna e il Bellunese in particolare in questi giorni. Dopo tante belle parole, una serie di foto opportunity del presidente Zaia con la pettorina della protezione civile e molto paternalismo la giunta regionale presenta una legge di bilancio dove non è previsto lo stanziamento di neppure un euro per fare fronte al miliardo di danni causato dal maltempo». Il segretario regionale del Partito democratico, Alessandro Bisato, addebita direttamente al presidente «la totale mancanza di atti concreti, minimamente coerenti con le affermazioni fatte da Zaia nelle scorse settimane. Mi sembra viva dentro a un gigantesco spot pubblicitario di se stesso. Del resto non credo sia un caso che mentre il Consiglio regionale discute la legge finanziaria del 2019, lui sia in Giappone». In questo comportamento, conclude Bisato, «ravvedo una profonda mancanza di rispetto per tutte le persone che hanno subito danni e ancor di più per le migliaia che in queste settimane si sono spese per aiutare le popolazioni colpite. È proprio vero, i veneti e i montanari devono essere più bravi degli altri per sopravvivere, anche perché la prima istituzione che dovrebbe aiutarli, cioè la Regione ha deciso di abbandonarli, ancora una volta». «La Regione deve fare la sua parte e mettere in bilancio le risorse per il ristoro degli ingenti danni subiti dai bellunesi dopo l’uragano di fine ottobre». Il deputato bellunese Roger De Menech è amareggiato dopo aver preso visione delle bozze della legge finanziaria del Veneto in cui «non c’è un solo euro per la montagna». L’impegno della Regione, afferma De Menech, «non può ridursi al solo giro in elicottero del presidente Zaia. La presenza è importante, per capire quanto accaduto e per testimoniare la propria vicinanza alle popolazioni. Ma un amministratore serio poi si chiude in ufficio e studia dove trovare i fondi necessari a ricostruire. Mi rammarico perché al grande lavoro fatto dai bellunesi, dai sindaci, dai volontari accorsi da tutta Italia e dalla protezione civile regionale manca ora il tassello fondamentale che è quello della Regione Veneto. In queste ore in cui a Venezia si discute il bilancio del 2019, la Lega, il presidente Zaia e il suo partito vorrebbero licenziare una manovra come se non fosse successo nulla».