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Il futuro di Belluno nel Veneto del futuro

Le ultime evoluzioni a livello nazionale (Tosi, Lega etc.) prefigurano una competizione elettorale molto forte, e ci impongono la creazione di una squadra forte e coesa, con un programma chiaro a servizio del territorio (l’elettorato è il vero interlocutore cui abbiamo il dovere di rispondere). In quest’ottica mi permetto rimettervi un contributo di idee in vista delle Regionali 2015, aperto a contributi vostri, in vista di una elaborazione collettiva. I prossimi quattro anni in Veneto vedranno il Partito Democratico impegnato a  guidare il Veneto verso: Ø  un modello di sviluppo che sappia rendere la ripresa economica strumento di crescita e di redistribuzione Ø  un tessuto sociale ed istituzionale nel quale le differenze non siano debolezze, nel quale non ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B (vedi, da ultimo, la questione dell’elicottero a Pieve di Cadore….) Per fare questo abbiamo bisogno di: 1.       Un autorevole e forte sistema finanziario (Banche Locali, Consorzi Fidi, Fondi Pensione, Fondi Europei) che faccia dello sviluppo del Veneto il suo obiettivo. 2.       Una Scuola ed un Sistema di Formazione Professionale ed Universitario aperti all’interscambio costante col sistema produttivo, in grado di essere attraente per i giovani e che li possa mettere in gioco valorizzandone le potenzialità, e che ponga un freno al generale impoverimento culturale. 3.       Un sistema di protezione sociale universale che riconosca ed aiuti a superare i drammi della povertà portati dalla crisi finanziaria 4.       una Sanità che risponda agli utenti prima che ai consigli di amministrazione delle USL, e che sappia individuare modelli di ristrutturazione che salvaguardino livelli di assistenza degni di un Paese civile e solidale (a partire dalle non autosufficienze). 5.       una Mobilità rispettosa del territorio, diffusa per poter servire anche le fasce di popolazione più disagiate. 6.       abbiamo bisogno di far dimagrire  partecipate, consigli di amministrazione costosi, inefficaci, clientelari ed autoreferenziali, e  abbiamo bisogno di procedere ad unire  Comuni  per fare massa critica e creare interlocutori  forti. Nello specifico per Belluno è necessario: Autonomia: continuare il percorso aperto da Sergio Reolon, per dare piena applicazione della legge e allo Statuto, verificando ogni biennio lo stato di attuazione della Legge. Va inoltre fatta cogliere e tradotta in politiche perequative la difficoltà di fare sanità, trasporti, impresa, scuola nel nostro territorio; ciò anche facendo valere il “peso relativo differente” di Belluno nei processi decisionali della Regione. In tal senso l’obiettivo potrebbe essere, nel lungo periodo, giungere ad una equivalenza numerica o di potere decisionale  tra i diversi consiglieri indipendentemente dalla loro provenienza geografica (discriminazione positiva,” Disparità di trattamento in favore di chi appartiene a una minoranza, a una categoria debole”, enc. Treccani). Formazione e rapporto scuola lavoro: importare esperienze anche da altre regioni (Friuli – Trentino Alto Adige) nel campo della Formazione Professionale, utilizzo strutturale di Fondi Europei, coinvolgimento dei soggetti direttamente interessati: scuole, associazioni imprenditoriali . Turismo: Valorizzazione del Patrimonio Dolomiti Unesco, creazione di opportunità di impiego anche utilizzando percorsi di apprendistato tra scuole (licei Linguistici, scuole di Formazione Professionale) ed imprese operanti nel settore turistico. Bisogna inoltre rendere possibili le forme di ricettività diffusa, importando efficaci modelli dalle Regioni limitrofe. Sanità: l’efficientamento della rete di servizi sanitari pubblici deve avere come scopo finale il più ampio servizio alla cittadinanza ed ai turisti. L’eventuale costituzione di una ULSS unica deve essere valutata solo dopo che si sia prima proceduto ad appurare ed eliminare sprechi ed inefficienze economiche eventualmente presenti nell’attuale sistema, perché i cittadini paganti hanno diritto ad un servizio efficiente e diffuso. Mobilità: il fragile territorio montano non può accettare interventi invasivi che lo snaturino solo per permettere traffico occasionale di merci e persone. Va mantenuta e potenziata l’attuale rete stradale, dev’essere offerto un servizio di trasporto pubblico che si rivolga a studenti e pensionati. Per quanto normativamente possibile i lavori appaltati devono portare beneficio alle imprese  locali. Manutenzione del territorio: un investimento straordinario, che coinvolga imprese locali, volontari, giovani ed intervento pubblico ed Europeo va messo in atto per difendere e valorizzare il nostro territorio. Questo tipo di attività può anche incrociarsi con progetti di agricoltura in montagna. Anche queste attività ci permetteranno, di qui ai prossimi quattro anni, vivere in un Veneto  coeso, efficace, produttivo, giusto, ed in una provincia di Belluno nella quale dignità, sviluppo , futuro,  merito e tutela dei diritti e dei bisogni non siano più solo parole o preghiere, ma percorso costruito insieme. Per fare tutto questo non basta un consigliere, non bastano nemmeno convergenze tra consiglieri regionali di Belluno. Serve un confronto aperto e sistematico con i cittadini, i sindacati, le associazioni degli imprenditori, il mondo della scuola, le associazioni del territorio, le istituzioni (Provincia, Comunità Montane, Regione Alpina, Governo); in questo percorso intendo impegnarmi in maniera particolare. Per fare questo il consigliere regionale non può essere lasciato solo, e deve condividere col partito e col territorio le iniziative. Serve una squadra coesa, che sappia valorizzare le competenze, I territori, le sensibilità politiche e mettersi a servizio di una comunità che vuole e può ripartire, ed essere protagonista del suo futuro. Stefano Bellotto Segretario del Circolo Pd Centro Cadore

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