Quinta tappa del tour 'Al Cuore del Veneto' in Polesine
Oggi il tour del Partito Democratico ‘Al Cuore del Veneto’ è arrivato in Polesine, nel Delta del Po, una delle zone umide più importanti del Mediterraneo.
Il territorio del Delta, da Rosolina a Porto Tolle, è uno spazio dinamico e vivace, anche dal punto di vista produttivo: sede del Parco del Delta, di un distretto della pesca che dà lavoro a centinaia di addetti, di un turismo in fase di espansione e di un tessuto di piccole e medie imprese molto interessante.
«Stamattina siamo stati nel Parco del Delta del Po», dice il segretario regionale del PD Andrea Martella. «A Porto Viro abbiamo incontrato i titolari e i dirigenti della Delta Group agroalimentare, importante azienda che si occupa di commercializzazione di prodotti avicoli. Nonostante il periodo difficile dovuto ai rincari dell’energia, l’azienda sta proseguendo gli investimenti con l’obiettivo di rafforzare ed estendere la propria presenza nei mercati nazionali e internazionali. Una bella realtà del Polesine preziosa per il territorio, per l’occupazione e per la nostra economia».
Nel primo pomeriggio a porto Pila c’è stato l’incontro con il presidente, il vicepresidente e il direttore della cooperativa Pila che conta 230 soci. «Con loro e abbiamo affrontato diversi problemi relativi alla pesca sia per quanto riguarda le acque lagunari che quelle marittime oltre ai temi dell’acquacoltura, del mercato ittico e del necessario potenziamento del porto. Per il futuro bisognerà prevedere l’inserimento di porto Pila nell’ambito dell’ Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale», assicura il segretario.
«Lo sviluppo di questi anni non deve tuttavia farci dimenticare i problemi e i nodi ancora aperti per un territorio fragile, da preservare, entrato di recente a far parte delle nostre ‘aree interne’ grazie al governo nazionale», conclude Martella. «Dalla qualità dei servizi alla sanità in crisi, dalle infrastrutture da adeguare alle politiche agricole e ambientali, tenendo conto - tra le altre cose - della necessità di mitigare l'impatto dei cambiamenti climatici e di affrontare in maniera incisiva fenomeni come il cuneo salino. Anche per questo, il nostro Delta è destinato ad essere una realtà strategica nei prossimi anni, laboratorio dove realizzare un nuovo patto tra l'uomo e l’ambiente».