«Ci lascia un grande innovatore. Leonardo Del Vecchio è stato un imprenditore visionario, capace di trasformare in progetti concreti e portare a compimento le proprie idee. Partito da un piccolo comune di montagna ha raggiunto dimensioni globali facendo leva, valorizzando e premiando il lavoro dei suoi collaboratori e dei suoi dipendenti. Oggi l’Italia perde una figura di riferimento non solo dell’industria, ma dell’intera società». Lo afferma il segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella.
Chi era Leonardo Del Vecchio
Umile, estremamente riservato, capace di creare un impero partendo letteralmente da zero. Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e presidente di EssilorLuxottica, evitava le telecamere e non parlava quasi mai della sua vita privata. Ma la sua vita era diventata, anche grazie alla biografia appena uscita e curata da Tommaso Ebhardt (Sperling&Kupfer), un esempio di quello che significa 'self made man'. Nato a Milano nel 1935 da emigranti pugliesi era cresciuto nell'orfanotrofio dei Martinitt lontano dalla propria famiglia, da agi e lussi. Ciononostante è riuscito a diventare uno degli uomini più ricchi d'Italia, Cavaliere del Lavoro, maggior azionista di Mediobanca oltre che di Generali con tre lauree e due master honoris causa. Il tutto partendo da una piccola fabbrica tra le montagne del Bellunese, dove ancora oggi sopravvive quasi eroicamente l'eccellenza dell'occhialeria italiana. A 26 anni scelse proprio Agordo perché lì la comunità montana offriva un terreno a chi avesse avviato un'azienda sul territorio. Dal Bellunese cominciò un'avventura imprenditoriale destinata a cambiare il volto dell'occhialeria e della stessa economia italiana. Una crescita inarrestabile culminata nel 2017 con una fusione record da 50 miliardi di euro fra Luxottica ed Essilor.