Il governo italiano ha sbloccato 38 milioni di euro a favore della Provincia di Verona. E’ questo l’importante risultato ottenuto con l’accordo concluso nella Conferenza Stato-Città tenutasi ieri. Oltre alla riforma del patto di stabilità, l’organismo di raccordo tra Stato ed enti locali ha deliberato lo sblocco dei «residui perenti», cioè di quei trasferimenti erariali che le Province non hanno mai incassato perché i fondi venivano erogati solo quando la disponibilità di cassa scendeva oltre una minima soglia. “Lo sblocco dei fondi perenti è una querelle che dura da anni – afferma il deputato PD Diego Zardini – e sembrava che dovesse rimanere senza soluzione. Invece con l’accordo raggiunto ieri possiamo confermare che dal Governo arriva un importante segnale di attenzione nei confronti degli enti locali e del nostro territorio in particolare. Da Roma avvieremo sin da subito un’attività di raccordo con la Provincia per sfruttare al meglio questa occasione”. “L’accordo, al di là dei pure importanti dettagli tecnici, ha un rilevante valore politico – conferma il segretario provinciale del PD Alessio Albertini – perché è un segnale dell’attenzione che dallo Stato centrale viene riservata agli enti locali. Siamo tutti consapevoli dei sacrifici che anche a Comuni e Province sono stati imposti in questi anni. Tuttavia è giusto sottolineare quando lo Stato fa bene il suo lavoro, assumendo provvedimenti di buona amministrazione. Lo sblocco dei residui perenti consentirà di dare una boccata d’ossigeno alla Provincia di Verona, che ancora conserva funzioni con immediati riflessi sulla vita dei cittadini”. “Stiamo verificando i dettagli dell’operazione con i dirigenti della Provincia – precisa il capogruppo PD in Consiglio provinciale Stefano Ceschi – e dalle prime valutazioni ci risulta che dei 38 milioni sbloccati dall’accordo circa 36 dovrebbero andare a chiudere partite di bilancio che erano rimaste sospese da tempo, mentre circa 2 milioni possono essere utilizzati per la gestione futura. Tutto questo in attesa che si completi il passaggio di funzioni tra la Provincia da un lato e la Regione ed i Comuni dall’altro”.
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