Dalle mense al trasporto scolastico, centinaia di realtà andranno in sofferenza
Scuole dell’infanzia, trasporto scolastico, mense, assistenza agli anziani e ai disabili. L’interruzione parziale o totale di molte attività formative, ricreative, sportive e il divieto di riunioni e assembramenti metterà sotto pressione la finanza locale dei Comuni e i conti delle aziende o cooperative che assicurano i servizi.
«Abbiamo già interessato i nostri parlamentari e sappiamo che l’aspetto è all’attenzione del governo», afferma il segretario regionale del Pd, Alessandro Bisato. «Sono molto preoccupato per quello che ci aspetta dopo la fine della crisi sanitaria. Mi rendo perfettamente conto che al momento l’unico provvedimento economico efficace è sconfiggere il propagarsi del virus. Se per farlo dobbiamo cambiare le nostre abitudini e sopportare dei sacrifici lo faremo, tutti insieme, dalle amministrazioni pubbliche alle imprese, rappresentanti e cittadini. La chiusura delle scuole, dei cinema e dei teatri, oltre alle molte altre prescrizioni, è un provvedimento doloroso ma necessario. Ma restano le preoccupazioni, perché, solo per fare qualche esempio, molti amministratori locali si stanno orientando sulla restituzione parziale o totale delle rette per gli asili nido e delle scuole per l’infanzia, idem per il servizio di scuolabus. E la lista si allunga con le aziende che gestiscono le mense delle scuole che rimarranno ferme per alcune settimane. Lasciare il carico solo sulle spalle delle comunità locali potrebbe significare mettere in serie difficoltà i bilanci comunali».
«Oltre agli enti locali», afferma Bisato, «andranno in sofferenza intere filiere di servizi, con la conseguente difficoltà a svolgere le prestazioni nel prossimo futuro. Per questo abbiamo necessità di un piano per tutelare i Comuni e tutte le realtà grandi e piccole che assicurano i servizi nelle nostre comunità. Sarebbe utile cominciare a lavorare a un fondo regionale e a un fondo statale straordinario per aiutare le amministrazioni locali a sostenere le famiglie obbligate a tenere a casa i propri figli. Il piano deve coinvolgere non solo le istituzioni, ma anche le banche e gli istituti di credito che saranno cruciali per la tenuta economica del Paese nei prossimi mesi».