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Covid 19, Baretta: nessuno deve perdere il lavoro

di Matteo Bellomo

Nel decreto sostegno agli autonomi, alle micro imprese e al settore del turismo

Il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, illustra i contenuti del decreto economico varato dal governo lunedì 16 marzo per aiutare i lavoratori, le imprese e le amministrazioni locali dopo lo shock causato dal coronavirus.

Di che cifre stiamo parlando in questa prima fase? «Abbiamo chiesto al Parlamento l’autorizzazione a spendere 25 miliardi, ben più della metà sono nel decreto nel tentativo di bloccare questa situazione dal punto di vista economico e sanitario».

Per aree, quali sono le misure più significative? «Il primo è la salute. Dobbiamo potenziare le strutture con strumentazioni e personale. Quindi arriveranno attrezzature, saranno assunti medici, infermieri e tecnici e saranno pagati gli straordinari. Poi dobbiamo fare in modo che nessuno perda il lavoro. Estendiamo la Cassa Integrazione Guadagni a tutti, imprese e dipendenti, compresi quei soggetti che in base alla legislazione vigente non ce l’avrebbero, come il turismo e il settore della mobilità e dei trasporti. C’è una misura specifica per le t piccole e micro imprese, quelle sotto i 5 dipendenti che oggi non hanno tutela e su cui noi invece prevediamo l’integrazione al minimo. Poi c’è una novità assoluta, un intervento per qualche milione di lavoratori autonomi, partite Iva a cui verrà dato un primo sostegno di 500 euro. Un terzo intervento riguarda il blocco delle rate e degli adempimenti, tra cui l’Iva, che sono sospesi e rinviati e i mutui il cui rientro sarà cadenzato nel tempo. Infine c’è un sostegno alle famiglie dando la possibilità ai genitori di ottenere congedi parentali».

Entriamo nello specifico. Parlava di categorie normalmente non coperte da tutele come il turismo e i lavoratori stagionali. Avranno risposte, riuscirà il governo a dare loro sostegno? Il turismo presenta una gamma di situazioni, dalle spiagge, agli alberghi alle agenzie di viaggio. Tutti questi godranno di diversi benefici tra cui la sospensione dei contributi per i loro dipendenti. Il problema degli stagionali è molto delicato, perché sono una fascia a rischio su cui di certo ci sarà un intervento. Stiamo definendo le modalità e i criteri, ma sappiamo che è un’area molto a rischio che coinvolge soprattutto quanti si aspettavano di lavorare. Non è facile immaginare una soluzione, noi comunque stiamo pensando a un sostegno economico».

Si diceva dei 500 euro per i liberi professionisti, immagino estendibile ai titolari di negozi a conduzione familiare che sono molti nei nostri territori e nei nostri paesi. Questa misura avrà una cadenza mensile? «Noi adesso istituiamo un fondo e intanto mettiamo delle risorse. Le persone coinvolte saranno circa 4 milioni. E poi con le singole rappresentanze di categoria o con le singole Casse di previdenza definiremo le modalità: fasce di reddito o perdita di fatturato».

Una cosa richiesta è che i meccanismi di accesso siano i più semplici possibile. «Sì, ad esempio pensiamo a un’operazione che fa direttamente l’Inps con semplice domanda ed erogazione, senza troppi passaggi. Nel giro di poche settimane contiamo di far avere questa risorsa.

Altro filone è lo stop al pagamento delle rate e dei mutui. Si sta pensando anche alle bollette? «Sì. Stiamo lavorando con le società di servizi. Noi possiamo sospendere in automatico quello che viene dato allo Stato, non possiamo farlo direttamente con le aziende private con cui servono protocolli di intesa. Credo arriveremo a questo risultato».

Saranno sufficienti queste azioni? «I provvedimenti andranno in Parlamento e quindi sono soggetti a modifiche e miglioramenti. Sono misure tampone. Se, come si prevede ci sarà un altro mese e mezzo di stop economico, certo dovremo intervenire ancora. Bisogna essere consapevoli che stiamo facendo uno sforzo economico particolarmente rilevante. È giusto farlo, ma dobbiamo sapere che non stiamo lesinando le risorse. Mentre si tampona, è importante mantenere una prospettiva per il futuro».

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