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Corruzione, servono trasparenza, pugno duro e norme chiare

Trasparenza, pugno duro con chi sbaglia e semplificazione delle norme. Il deputato Roger De Menech (PD), indica la strada per affrontare il nodo della corruzione in Italia «con misure serie e credibili». La relazione odierna di Raffaele Squitieri – presidente della Corte dei Conti, afferma De Menech, «ci restituisce un Paese letteralmente mangiato da corruzione e pessima gestione dei beni pubblici pubblica. Dopo anni in cui i governi di centrodestra si sono impegnati a minimizzare se non giustificare il fenomeno presso l’opinione pubblica e a depenalizzare i reati in Parlamento, il governo Renzi inverte la tendenza». Su questo tema, invita il deputato, «dobbiamo fare tutti la nostra parte. Le amministrazioni pubbliche utilizzino maggiormente le nuove tecnologie per rendere conto ai cittadini e alle imprese di come spendono i fondi ricavati dalle tasse, la Magistratura sia inflessibile con chi si macchia di questi odiosi reati e il Parlamento vari al più presto norme semplici e chiare». A questo proposito, «il ddl anticorruzione pronto per l’aula probabilmente già questa settimana, ricorda De Menech, «inasprisce le sanzioni per i pubblici ufficiali, estende l’area di punibilità del falso in bilancio e lo rende sempre perseguibile d’ufficio. Inoltre, stiamo lavorando per allungare i tempi di prescrizione dei reati collegati».

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