“Solo in Polesine quasi 600 famiglie a rischio sfratto e 2500 con il canone aumentato: l’applicazione della nuova legge Erp è un bagno di sangue, subito una petizione popolare per bloccarla”
“Solo in provincia di Rovigo 600 famiglie andranno in decadenza e quindi a rischio sfratto perché superano i 20mila euro Isee/Erp, altre 2500 hanno avuto un aumento del canone. Davvero si pensa di combattere così i furbetti, colpendo in maniera indiscriminata nel mucchio?” È quanto chiede Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico oltre che capogruppo dem a Palazzo Nodari, che oggi in conferenza stampa insieme al segretario provinciale Giuseppe Traniello Gradassi e a Gianfranco Munari del Cda di Ater, ha presentato i dati relativi al Polesine sulle storture della legge sull’edilizia popolare approvata nell’ottobre 2017, entrata in vigore dallo scorso primo luglio. “Promuoveremo una petizione per stoppare questo provvedimento: servono modifiche radicali per non aggravare ulteriormente l’emergenza abitativa. Leggo che l’assessore Lanzarin ha annunciato dei correttivi da fare entro settembre, tra questi ci sarebbero l’eliminazione dal calcolo Isee di Trf, liquidazioni e altro, oltre all’innalzamento della soglia Isee di permanenza, Cose che avevamo chiesto a suo tempo, sia un Commissione che in Consiglio e che ci trovano d’accordo. Ma nel frattempo si blocchi tutto”. “Le case – continua Azzalin – devono andare a chi ne ha diritto, è un’ovvietà su cui non c’è bisogno di soffermarci. Le leggi però vanno fatte bene, a differenza di questa, contro cui si è sollevata una protesta generalizzata e trasversale. La sua applicazione ha creato distorsioni enormi, con aumenti iniqui che penalizzano le fasce più fragili della popolazione. Non si può pensare di far cassa, al solito, con pensionati e lavoratori dipendenti che denunciano tutto alla fonte. Si vuole stanare chi non ha i titoli per occupare un alloggio popolare? Si effettuino controlli. Zaia denuncia scandalizzato che ci sono persone che abitano nelle case Erp con risparmi per oltre un milione di euro: perché la Regione se ne accorge solo adesso e perché pensa di risolvere un’evidente ingiustizia colpendo anche chi non c’entra niente. Per stanare i furbetti non occorre l’Isee, basterebbe una verifica incrociata con l’Agenzia delle Entrate, come fa l’Inps. In Veneto c’è un evasione fiscale di 9 miliardi, perché Zaia non si impegna a fondo per recuperare soldi da chi usufruisce di servizi senza pagare nulla, finendo per gravare su tutta la collettività”, chiede Azzalin, prima di illustrare alcuni numeri e attaccare il sistema di calcolo utilizzato dalla Regione. “Ci sono ben 14mila persone in attesa di un alloggio popolare e migliaia di case sfitte e inutilizzate perché manca la manutenzione, 500 soltanto a Rovigo. Perché la Giunta Zaia non stanzia risorse per recuperarle? Potremmo così anche risolvere il problema delle persone anziane che vivono sole in appartamenti troppo grandi e che dunque si sono viste alzare l’affitto in modo consistente. In provincia di Rovigo, dove gli alloggi sono 3.432, con la soglia dei 20mila euro Isee/Erp, 577 famiglie vanno in decadenza, il 73% di loro ha avuto un aumento del canone, con incrementi addirittura del 300% una cifra insostenibile. Il cervellone informatico non prende in considerazione solo il reddito percepito, ma anche i risparmi depositati nel conto bancario. Quindi pur avendo una sola pensione se hai un conto in banca fino a 50mila euro, magari perché hai ricevuto il Tfr, in base al solito algoritmo puoi pagare affitti altissimi, anche 500 euro, o andare in decadenza. C’è chi ha proposto una soluzione folle, da denuncia: se hai lavorato per decenni per rimanere in Erp potresti intestare parte del tuo conto o del patrimonio ad altri. Ed ecco, così, che i furbetti la possono fare franca. La percentuale di chi ha avuto una diminuzione del canone è davvero minima, la maggior parte ha subito una stangata nonostante il reddito sia rimasto uguale all’anno precedente”, denuncia il consigliere Azzalin. “La legge va sospesa subito – ribadisce – per essere poi riproposta con le necessarie modifiche. Da parte nostra crediamo sia indispensabile istituire un tavolo con Comuni, organizzazioni sindacali e associazioni inquilini per trovare i correttivi. Ma già adesso proponiamo di creare uno scudo per gli anziani, escludendo dall’applicazione gli over 70, oltre a innalzare la soglia Isee/Erp non conteggiando i risparmi fino a 50mila euro, modificare i parametri immobiliari e allungare i tempi di permanenza. Vedremo se, al di là degli annunci, l’assessore Lanzarin e la Giunta Zaia saranno disponibili ad accoglierle”.