Interrogazione del senatore e segretario del PD veneto al Ministro della Giustizia
«Siamo profondamente colpiti dal nuovo suicidio che si è registrato presso il carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia. Si tratta di un episodio grave e inquietante che impone una risposta da parte delle istituzioni. Per questo ho provveduto a depositare una interrogazione al Ministro della Giustizia, Nordio per chiedere di intervenire tempestivamente. Siamo di fronte al secondo suicidio presso tale struttura dall’inizio dell’anno, il 60mo in Italia. Il caldo, il sovraffollamento, la scarsità del personale in servizio e le note carenze strutturali stanno mettendo a dura prova detenuti e operatori come denunciato dalle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria. Il penitenziario veneziano con il 155% di detenuti in più è uno degli istituti che in Italia ha registrato il maggiore incremento a discapito di spazi e sicurezza e il presidio sanitario è in sofferenza con un numero ridotto rispetto alle necessità di psicologi e psichiatri.
Tali numeri impediscono di realizzare progetti di formazione e attività lavorative a cui bisogna aggiungere un oggettivo e cronico sottodimensionamento dell’organico della polizia penitenziaria e dei funzionari giuridici e pedagogici. Per questo nell’ interrogazione chiedo ‘di sapere quali iniziative intenda assumere il Ministro per affrontare le criticità per quel che riguarda la casa circondariale di Santa Maria Maggiore di Venezia e per rispondere alle sollecitazioni degli operatori del settore al fine di prevenire tragedie come quella accaduta e situazioni di pericolo all’interno dell’istituto penitenziario nel pieno rispetto dello Stato di diritto e del nostro dettato costituzionale’.
Le misure fin qui adottate dal governo sono insufficienti. Occorre far presto per scongiurare nuove tragedie e per evitare pericolose tensioni all’interno delle carceri nel pieno rispetto del dettato costituzionale e per assicurare la massima sicurezza anche per gli stessi operatori all’interno della casa circondariale. Servono più agenti di polizia penitenziaria, più psicologi, più psichiatri, riportare i numeri dei detenuti ad un livello di sostenibilità, far funzionare le attività lavorative e i laboratori. È questa l’unica strada per rispondere al grido di allarme che viene dal sistema penitenziario veneziano e nazionale». Così il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd del Veneto.