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Carceri, due suicidi in 48 ore in Veneto

Aggiornamento: 21 mar

Il senatore e segretario regionale del PD, Martella: «dramma e sconfitta»




La situazione nelle carceri in Veneto è grave e inaccettabile, lo conferma il secondo tragico suicidio in 48 ore nel penitenziario di Montorio a Verona. Il governo e in particolare il ministro della giustizia non possono rimanere indifferenti, servono quegli interventi urgenti e immediati che chiediamo da due anni. Per questo, su quanto è accaduto nella nostra regione, ho appena presentato un'interrogazione parlamentare.


La morte per suicido di un cittadino senegalese e di un cittadino italiano detenuti presso il carcere di Verona ha portato a 19 le vittime del carcere dall'inizio dell'anno, cui si deve aggiungere la morte di un operatore. Il carcere di Verona attualmente ospita quasi 600 detenuti a fronte di una disponibilità di posti che è pari alla metà. Attraverso i suoi rappresentanti sindacali, la polizia penitenziaria lamenta una cronica carenza di organico, con 318 operatori a fronte dei 420 necessari. Mancano spazi, personale sanitario, la possibilità di svolgere attività e laboratori. Questo determina un aggravio della pena che stride con il principio costituzionale della funzione rieducativa del carcere.


«Servono interventi urgenti per garantire condizioni di sicurezza ai detenuti e a chi in questa struttura opera», afferma il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Pd in Veneto. «Per questo chiedo al ministro Nordio di intervenire per risolvere l'emergenza sovraffollamento delle carceri venete e per affrontare in maniera complessiva le carenze di organico del personale della polizia penitenziaria e degli operatori socio sanitari, nonché per adeguare gli spazi e garantire il principio della funzione della pena come previsto dalla nostra Costituzione».


Il carcere di Montorio soffre di una situazione purtroppo in linea con la media dei penitenziari del Veneto, che vedono un affollamento medio del 144%, tra i più alti d'Italia. «È una condizione drammatica, che abbiamo più volte denunciato», sottolinea Martella, «e che confligge apertamente con la funzione rieducativa della pena sancita dalla Costituzione. Una situazione di cui il governo e, per quanto attiene alla nostra Regione, il governatore Zaia, dovrebbero occuparsi e che invece trascurano».


«Molti provvedimenti del governo Meloni - continua Martella - stanno invece aggravando ulteriormente il sovraffollamento e la situazione carceraria, anche negli istituti per minorenni. Come Pd non ci stanchiamo di chiedere al governo più misure alternative, interventi per potenziare gli organici, migliorare le condizioni strutturali degli istituti di pena, garantire il pieno rispetto del dettato costituzionale sul fine rieducativo della pena e insieme la sicurezza e migliori condizioni di vita per i detenuti e per il personale della polizia penitenziaria».

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