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AUTONOMIA. Vittoria del federalismo, addio Padania

Il segretario veneto del Pd, Bisato: «Accordo sulla base dei principi costituzionali del centrosinistra»

La firma della pre-intesa sull’autonomia di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto «sancisce l’affermazione del principio federalista e il definitivo tramonto dell’inattuabile programma secessionista della Padania». Il segretario regionale del Partito Democratico, Alessandro Bisato, rimarca quanto l’accordo raggiunto tra governo e regioni sia permeato dalla cultura federalista del centrosinistra. «Nel 2001, diciassette anni fa, fu approvata la riforma del titolo V della Costituzione. Il centrosinistra diede all’Italia un impianto federalista forte e coerente», ricorda Bisato. «oggi è significativo che uno dei padri di quella riforma, il sottosegretario Gianclaudio Bressa, rappresenti il governo alla firma dell’intesa con le tre regioni». In una giornata per certi versi storica sottolinea il segretario regionale, «assistiamo al tramonto definitivo delle antistoriche chimere padane. L’attuazione concreta del federalismo disegnato dal centrosinistra quasi venti anni fa spacca il fronte leghista. Un partito che continua ad avere una leadership con tendenze allo scontro istituzionale permanente, ma incapace di tessere alleanze politiche in funzione del raggiungimento di obiettivi realistici; in questo contesto, gli esponenti territoriali del Carroccio sono invece costretti a fare esercizio di realtà e a confrontarsi con i diversi interlocutori tentando di assumersi le responsabilità che Salvini continua a declinare. Anche da questo punto di vista, l’accordo di Roma restituisce una certa fiducia sulla tenuta complessiva del sistema politico e istituzionale». Un risultato condotto in porto grazie alla serietà del governo, in particolare del sottosegretario Gianclaudio Bressa che non si è lasciato abbagliare dagli effetti speciali leghisti e ha ricondotto le bizzarre richieste di Zaia – modello Bolzano, residuo fiscale, 23 materie – nell’alveo di un accordo concreto oltre che possibile e immediatamente attuabile. Sono quattro le materie oggetto dell’intesa: lavoro, istruzione, sanità e ambiente a cui si aggiunge un enunciazione di principio sui rapporti internazionali con l’Unione Europea.

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