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Autonomia, Martella: «Scatola vuota, effetti risibili e contraddittori per Veneto»



«Una scatola vuota, una riforma inapplicabile che non porterà nulla al Veneto e che non produrrà effetti positivi per i suoi cittadini e le sue imprese. Questa è l'autonomia portata a casa dalla Lega, dopo anni ed anni di propaganda».


Lo dice il senatore e segretario regionale del Pd del Veneto, Andrea Martella.


Secondo l'esponente dem, l'approvazione della legge sull'autonomia rappresenta una «vittoria di Pirro, piena di norme confuse e contraddittorie, che riesce nel capolavoro di scontentare tutti. Da Nord a Sud. Da una parte, c'è lo scontento di chi rischia di veder cristallizzare definitivamente, in un Paese che ha squilibri territoriali marcati e irrisolti, le disuguaglianze tra cittadini appartenenti ad aree diverse dentro un unico Stato. Dall’altra, c'è la delusione di chi credeva e crede in un’idea di autonomia non come fine a se stessa, ma come un processo in cui sperimentare il miglioramento delle politiche pubbliche, in un quadro di sussidiarietà e di unità nazionale».


«Di tutta la retorica fatta per anni sulla concessione delle 23 materie e sul riconoscimento dei poteri e delle esigenze dei diversi territori regionali, rimane solo la propaganda. Lo Stato - prosegue - si riserva di non concedere alcune materie, cosa che peraltro noi abbiamo sempre sostenuto. I Lep sono ancora da determinare e soprattutto non ci sono le risorse per finanziarli. Già sarebbe sufficiente questo per sancire l’inapplicabilità del provvedimento. E non c’è più traccia, e questo è un bene, del residuo fiscale e nemmeno della trattenuta dei nove decimi delle tasse sul territorio, cosa che sarebbe stata incostituzionale, oltre che insostenibile per la tenuta dei conti pubblici. La venuta a Roma di Zaia è inutile: il cuore della proposta della Lega veneta, sbandierata per anni dal governatore, è, di fatto stata sconfessata».



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