Il capogruppo del Pd in Regione Stefano Fracasso commenta le parole del presidente Luca Zaia sulla richiesta di autonomia da parte della provincia di Belluno: “I sindaci bellunesi chiedono un referendum per l’autonomia della loro provincia, quella prevista dallo Statuto del Veneto e mai pienamente attuata proprio da quel Veneto autonomista rivendicato dal presidente della Regione. A loro Zaia risponde in burocratese, invocando giudizi di ammissibilità, notifiche e delibere. ‘Altrimenti – scrive di suo pugno il presidente – le parole non si tradurranno mai in azioni concrete’. E nello scrivere questo aggiunge che con il referendum di ottobre, attuando l’articolo 116 e il federalismo fiscale, il Veneto diventerà come il Trentino Alto Adige. Parole, queste sì, che non si tradurranno mai in azioni concrete, visto che il referendum di ottobre non prefigura nessuno statuto speciale per il Veneto, ma l’autonomia differenziata. Zaia lo sa, ma continua a generare confusione: tutti i quesiti sul ‘federalismo fiscale’ sono stati bocciati dalla Corte Costituzionale, la stessa che ha ammesso il quesito sull’autonomia differenziata”. “Se non bastasse – aggiunge Fracasso – Zaia promette ai bellunesi che con il referendum di ottobre tutte le province del Veneto saranno come l’Alto Adige. Peccato che nel referendum di ottobre non c’è nulla che prefiguri lo statuto speciale del Veneto. Le province potranno godere, eventualmente, delle funzioni delegate dalla Regione, cosa già oggi possibile. ‘Il nemico è Roma’ scrive Zaia, per il Bellunese ‘Roma è sparita’ aggiunge. 170 milioni per le sistemazioni stradali del piano Alemagna, 70 milioni per la galleria del Comelico, 40 milioni per i mondiali a Cortina: Roma non è mai stata così vicina a Belluno. Il vero nemico del Bellunese, e del Veneto, è la confusione che Zaia continua ad alimentare”.
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