“Ci sono occasioni che non sono semplici ricorrenze. Ci sono date che non sono solo da celebrare. L’8 marzo, la Giornata internazionale delle donne, è una di queste. Per considerare in pieno la sua importanza possono servire le parole di una grande donna, figlia del Veneto e madre della Repubblica, che esortava a riflettere sul fatto che “la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. È giustizia, è rispetto della dignità umana. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È rispetto e affermazione dei diritti delle donne, come giustamente diceva Tina Anselmi”. Lo ha detto il segretario regionale del PD Veneto, Andrea Martella aprendo la conferenza stampa sull'8 marzo.
Dalla violenza in ambito familiare al lavoro non è un'occasione per festeggiare. Lo hanno ricordato Claudia Longhi, responsabile delle Democratiche del Veneto, Vanessa Camani capogruppo PD in consiglio regionale e l'europarlamentare Alessandra Moretti.
“C'è una forte discriminazione delle donne nel lavoro”, ha sottolineato Camani. “Anche in Veneto dove c'è la piena occupazione con un tasso che arriva al 75% per gli uomini e scende del 17% tra le donne. Le condizioni sono diseguali. Le donne devono accettare contratti part time, a tempo determinato e sono pagate mediamente meno dei colleghi maschi. Le iniziative che proponiamo, come il rafforzamento della rete degli asili nido, sono ferme per mancanza di volontà politica”.
“Questa è una giornata di lotta”, ha ricordato Alessandra Moretti. “La media delle retribuzioni è del 20% in meno per le donne e, dati del 2022, in Italia solo il 3% dei Ceo è donna e solo il 15% è a capo di un Cda. Dati a cui aggiungiamo l'incremento della violenza di genere. C'è bisogno di coltivare una nuova cultura, introducendo nelle scuole l'educazione all'affettività”.
Il cammino da compiere per raggiungere una reale parità di genere è davvero ancora molto lungo, se nelle classifiche del 2023 del World economic forum sul Global Gender Gap l’Italia a livello mondiale è al 79° posto su 146 Paesi, peraltro perdendo 16 posizioni rispetto all’anno precedente.